– Scusi, devo stampare la carta d’imbarco.
– La stampa si paga.
– Vabbè devo partire, quindi..
– Costa 40 euro più iva.
– EEEEEHHH????
– Quando deve partire?
– Adesso.
– No vabbè, allora non posso fare niente. Posso accedere al sistema fino a 4 ore prima della partenza. Ormai ha perso il volo.
– EEEEEEHHHH????
Allora, premesso che sono le sei di mattina, è domenica, sono a Bergamo e c’è la nebbia. Quindi, è già una giornata del cazzo!
Tu sei una tristissima dipendente di Ryanair, che è un’idea triste già di suo, senza prendere in considerazione i colori osceni delle divise.
Premesso che non è un problema mio se ti hanno appioppato il turno di mattina e che, stanotte evidentemente ti si è scaricato il vibratore.
Premesso ciò, ti volevo dire, che sei una cretina!
Ma non te l’ho detto. In realtà, non me ne fregava niente del fatto che rode più a te che a me stare in quell’aeroporto. In realtà avevo altro a cui pensare.
Il Controllore mi guarda. Io lo guardo. Noi ci guardiamo.
Io: mi viene da ridere. Sto cercando di contenermi.
Lui: io piangerei (sorride).
Io: ..bene. Caffè? (sorriso dormiente).
Lui: ovvio (sorriso normale).
Io: inZomma non era destino (sorriso idiota).
Lui: la tua è solo una scusa per restare (sorriso smagliante, nei limiti di quelli proponibili all’alba). Comunque ci potevi pensare prima di farmi svegliare alle 4.30.
Io: beh, si. Scusami (sorriso imbarazzante).
Lui: non ti preoccupare (sorriso accattivante).
Io: (Sbav!) (sorriso ebete + sguardo languido).
Il piano di riserva è stato (in ordine sparso): pensare qualcos’altro che mi riporti a casa il prima possibile. Meditare vendetta contro la Ryan. Pensare a quanto siamo bellini mentre ci sorridiamo con gli occhi ancora incaccolati. Odiare quella repressa del bar che per poco non mi lanciava il cannolo siciliano dietro, probabilmente acida per gli stessi motivi della prima cretina.
Siamo tornati a casa fingendo di non essere usciti un’ora e mezza prima come due invasati per correre all’aeroporto e lasciar partire l’aereo senza opporre particolare resistenza.
Lui: spero non scriverai di questa storia.
Io: naaaa! Ma ti pare?!
Il Controllore si è reso utile all’umanità andando a lavoro.
Io ripartirò in treno, se mai dovessi riuscire ad alzare il culo dal divano.
Ps L’uomo-Controllo è lo stesso soggetto di cui parlo qui. Se ve lo state chiedendo, è così. Non ci siamo ancora uccisi a vicenda. Esultate gente!
40 euro…Te lo stampavano su un foglio di seta ricamato in fili d’oro?
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Credo di si, e credo anche che lo ricamasse direttamente lei. Live. In alternativa penso intendesse stamparlo su un lingotto d’oro. Altrimenti non avrebbe senso, ti pare?!
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sono offesa….. 😦
non c’è nulla di triste nell’essere a Bergamo la domenica mattina con la nebbia 😦
voi c’avete il mare e noi la nebbia….ognuno c’ha le cose sue tzè
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Ahahhahahahahhahah!!
Nuuuooo daiii!! Non dire così! Diciamo che erano le circostanze ad essere tristi. Il tutto..diciamo pure che non sono abituata ai paesaggi alla Silent Hill! 😉
Non odiarmi, potrei anche scoprirmi innamorata di Bergamo è solo che non l’ho visto. C’era troppa nebbia! 🙂
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eccerto!!! tutti si innamorano di bergamo!!!!
fatti portare in città alta dal “cicianébbia” 😀
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Mi sa che abbiamo dei problemi di comunicazione..che significa cicianébbia?? O.o
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“cicianébbia” è un simpatico nomignolo che viene dato ai milanesi dai bergamaschi :p
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Mi sto acculturando. Mi sai acculturando. Dirò al mio personalissimo cicianébbia che per la prossima trasferta voglio sbarcare a Bergamo. Promesso! 😉
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P.S. se dovesse offendersi perchè lo chiami così dai pure la colpa a me 😀 😀 😀 😀
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Non penso capirà, è un romano in trasferta in quel di Milano! Comunque lo chiamerò in quello strano modo, se non altro per creare scompiglio e per sembrare saccente quando spiegherò il perchè! 😉
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