La sera quando metto Jerry a letto, dopo che mi chiama perché ha paura dei dinosauri, dopo che mi chiama perché vuole l’acqua.
Dopo che mi chiama perché mi vuole là per tutto il tempo prima di addormentarsi.
Quando smette di chiamarmi e l’atmosfera diventa calma e sembra quasi che la mia giornata possa iniziare.
Quando la mattina accendo una playlist a caso su Spotify e sorrido, sotto la mascherina. Quando il ritmo, le parole e la lingua sono quelle giuste per quel momento. Quando nessuno mi vede e mi avvicino un po’ di più a me stessa.
Quando ogni mercoledì imparo qualcosa di me. Quando piango perché mi riscopro straniera e quando rido, perché ritrovo i pensieri di una vecchia amica.
Quando creo polemiche senza senso e tu mi fissi in silenzio prima di chiedermi “Michi, ma che cazzo vuoi?”. Quando ridiamo insieme e non riesco ad immaginarti arrabbiato.
Quando la mattina mi siedo sui blocchi che dividono il porto, dal mare aperto. Quando fisso l’orizzonte e penso all’unico posto in cui vorrei essere, e sorrido perché questo presente, finalmente, non é così male da abitare.
