Scusatemi un attimo, oggi devo parlare di una cosa.
Io sono di Vieste. 14.200 splendide anime agitate che vivono sulle rive Gargano.
Vieste, ridente località turistica d’estate, cittadina del cazzo d’inverno.
Arriviamo al punto.
I paesi esistono da sempre, piccole comunità, villaggi primitivi, non so se ho reso l’idea.
La mentalità da paese è unica e inconfondibile ovunque!
Ci sono i pettegolezzi, i pregiudizi, i ricchi che sperperano, gli onesti che arrancano sperperando e gli onesti che arrancano e basta. La politica che non va.
I rivoluzionari esistono da sempre. E con ciò non mi riferisco a quelli che impugnano un machete urlando contro il cielo. Intendo quelli che hanno la determinazione di seguire i propri ideali, le proprie convinzioni fino a realizzare i propri progetti.
Prendi i Big Foot, ad esempio, giovani rampanti che hanno creduto nei loro sogni e nelle loro idee per arrivare a fare una vera e propria rivoluzione. Dapprima un programma su OndaRadio, poi, sbandierando le loro convinzioni attraverso quello che è il proprio talento musicale.
Hanno portato buonumore, festa nell’estate garganica, oltre ad aver organizzato serate con belle personalità musicali. Hanno avuto l’appoggio di alcune attività commerciali per riuscire nell’organizzazione. Come pensiate abbiamo guadagnato la loro fiducia?
I Big Foot sono stati i primi? Saranno gli ultimi?
Voi dove siete?
In cosa credete?
Riuscite ad agire senza essere polemici o ridondanti, senza stare a ribadire ogni cazzo di giorno quanto duro sia combattere la mentalità paesana?
Avete deciso di riportare le chiappe al sud dopo l’università, dopo l’erasmus, dopo i viaggi in America, per fare la lagna tutti i giorni?
Invece, se riuscite a credere ancora in qualcosa, fatelo.
Alzatevi la mattina, armatevi di buona volontà, del vostro sogno nel cassetto, di dialettica, e fate quello che vi riesce meglio.
Fatelo con ardore, con passione, con amore. Un passo alla volta, perchè nessuno è mai cambiato dall’oggi al domani, e se pensate di essere soli a combattere questa battaglia, guardatevi intorno. Cercatevi. Trovatevi.
Il problema più grande dei vecchi, dei vecchi di Vieste, è proprio quello di guardare nel proprio piatto cercando di riempirlo a discapito di tutti.
Fate la differenza, siate uniti.
Siete più di quanti pensiate.
Una volta un vecchio che ha detto “sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.
E tu? Dove vai a cambiare?
Hai reso perfettamente l’idea del paesino e soprattutto di chi crede che le cose possano cambiare solo fuori casa nostra…..!!grande michela!!
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Crazie, Crazie! Dai che magari qualcosa si smuove e finisce la lagna!!
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E io sono di Lesina, che sta vicino a Vieste, ma è ancora più piccola. E non sai quanti ne ho bannati io, di aggiornamenti di stato 🙂
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Ringraziamo tutti insieme il buon Mark per averci dato le opzioni per nascondere i post di certi soggetti! 🙂
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ma il digitale non doveva renderci tutti universali ?
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Purtroppo il digitale non apre tutte le menti, per alcune ci vuole un crick!
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Ciao, vorrei segnalarti che ti ho nominata per il “The Versatile Blogger Of The Year” sul mio blog..http://ilikethewhitewine.wordpress.com/
A presto!
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Grazie per la nomination, sei stata un sacco carina!
Purtroppo in quest’ultimo periodo non ho avuto tempo per scrivere. Cercherò di rifarmi! 🙂
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credo che il digitale non ci abbia proprio resi universali
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Il fatto che il digitale renda possibile questo dialogo e lo scambio di idee a riguardo, non è di certo un dettaglio trascurabile.
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Io devo cambiarmi le mutande, mi pare un buon proposito.
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Bravissimo! L’importante è fare il primo passo, in qualsiasi direzione sia! 😉
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