3 Cose che porterò per sempre in giro. Il mio Portogallo.

Ho fatto un viaggio. Un viaggio vero, di quelli che ti attraversano dentro e ti segnano.
Di quelli che graffiano.
Di quelli che ti prendono per mano e ti accompagnano sulla riva dell’oceano e ti lasciano lì. Sola.
A misurarti.
A misurare.

Ho fatto un viaggio da sola in Portogallo. Senza definizioni, senza limiti.
Senza itinerario, senza cartine ne senso dell’orientamento.
Un viaggio per perdermi e ritrovarmi.
Ancora.
In qualche modo, in qualche luogo.
Una sola settimana è stato solo l’assaggio di quello che sarebbe potuto essere, e di quello che potrei essere anch’io.

Allora eccoli, i miei 3 momenti perfetti che non voglio dimenticare. Che non voglio lasciare andare.

1. Tutto è iniziato a Nigran, alle 8 di mattina, quando sono rimasta immobile per ore.
Ferma.
Arresa.
Sotto un sole dolce, di fronte all’oceano che brontolava.

Ocean from Nigran, spain.

Point of view. Ocean from Nigran. Spain.

Quando mi sono seduta e ho affondato le mani nella sabbia e l’ho accarezzata piano mentre finalmente assaporavo la mia insostenibile leggerezza.
Ho pianto tanto. Quasi senza accorgermene.
Mentre tutto mi passava accanto e scorreva nella sua quotidianità, io tornavo a galla dopo una lunga apnea.
Stremata.
Stanca.
Viva.

2. Coimbra, in ostello. Un posto incantevole con una terrazza panoramica fantastica. Il cielo, il fiume, il tramonto perfetto.
Un’assenza che ha perso importanza.
Il mio sorriso che rimbombava. Senza dover spiegare.
Senza dover parlare.
Le parole che si confondevano. I silenzi che parlavano.

Tramonto a Coimbra. Vista sul fiume.

Hostel in Coimbra

3. Lisbona. Nasce su 7 colli, come Roma, la mia capitale preferita.
Lisbona, dai suoi colli offre a chi la vive e la attraversa, infiniti punti di vista sulla città.
Prospettive.

Miriadi di Miradouro, ovvero tutte quelle meravigliose terrazze panoramiche di cui sono andata a caccia come un’affamata di aria. A cui ho chiesto di insegnarmi a cambiare. A guardare.

Il tram numero 28 , il tram turistico per eccellenza. Attraversa la città da parte a parte carico di gente curiosa e impaziente di vedere tutto e subito.
Io che lo vedevo passare e chiudevo gli occhi per sentirne il passo lento, affannato, rumoroso. E poi le passeggiate senza fine, la gente che mi portava in giro, le birre, i sorrisi, i baci.
Il porto, con quel ponte che sa di possibilità, perchè c’è qualcosa oltre, e non è giusto immaginarselo ma proibirsi di scoprirlo.
E allora chiudo gli occhi e respiro forte.
Io ci sono.
Posso esserci.

Porto di lisbona, portogallo

Port of Lisbona

Tengo il tempo e ballo.
Le cose succedono sempre per una ragione.
E io ora so.

5 pensieri su “3 Cose che porterò per sempre in giro. Il mio Portogallo.

    • Sono contenta di averti ispirato. Io ho sempre avuto un’attrazione particolare nei confronti del Portogallo, dopo esserci stata posso dire che non ha affatto deluso le mie aspettative.
      Solare, colorato, carico di energia positiva.
      Spero che il tuo viaggio sia altrettanto meraviglioso. 🙂

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