Sono a casa da sola, da ieri. I miei coinquilini si sono sparpagliati in giro per l’Italia e io studio ammorbando l’anima alla pianta di basilico.
Dicono che bisogna parlare con le piante, io gli ripeto i primi capitoli del libro di Analisi dell’opinione pubblica. Sono quasi certa che potrebbe essere il primo esemplare di pianta suicida. A tratti si sta seccando, ma ho deciso che deve soffrire con me, quindi continuo imperterrita. La chiamano solidarietà, e lei ne è la vittima.
InZomma la vita procede lenta, come le canzoni di Zarrillo che entrano dalla mia finestra aperta. Come le canzoni della messa che ieri entravano dalla mia finestra aperta. Come la ricerca di qualcuno che mi prepari il caffè.
Sono nel bel mezzo della sessione d’esame. La vita è diventata improvvisamente monotona e merdosa. Io isterica e ansiosa. L’altra sera ho scapocciato. Capita. Lasciatemelo fare!
Sono uscita con due amici. Siamo stati in giro tutta la notte. Sono tornata a casa alle cinque e mezza per prendere un asciugamano ed andare a Torvaianica con loro.
Ci siamo stesi in riva al mare.
L’aria era ancora troppo fredda per togliersi la felpa.
Ci siamo addormentati vestiti. Uno a fianco all’altro.
La testa sull’asciugamano, il corpo nella sabbia.
Il rumore del mare.
Prima di chiudere gli occhi ho fissato il cielo.
Ho respirato a pieni polmoni quel senso di leggerezza. Libera mente. Mente libera.
Mi sono svegliata con la faccia nell’asciugamano, i capelli mi coprivano completamente il viso. Probabilmente vista dall’alto sarò sembrata un mucchio di alghe secche trascinate dalla corrente.
Ero ancora imbacuccata nella felpa e completamente sudata.
Mi sono seduta a mi sono guardata intorno. Il mondo era in spiaggia ad urlare e ungersi sotto il sole delle 9 di mattina. Sono rimasta così, a coccolare la mia autostima mentre affondavo le mani nella sabbia bollente.
– Buongiorno Miky! Che stai facendo?
– Guardo le ragazze!
– Perchè? Guarda un pò quei manzi!
– Ssshhh, sto risollevando la mia autostima!
Abbiamo fatto colazione al lido continuando a parlare di qualsiasi cosa.
Sono stata bene. Sono stata me. Senza compromessi.
Questo è il lato della zitellagine che amo e a cui non ho più intenzione di rinunciare.
Mi sento molto più Clementine, che Alice. Molto di più.
Siamo stati felici tutti e tre, perchè si può essere felici anche solo condividendo qualcosa.
Sono tornata a casa all’una e mezza e ho iniziato a studiare.
Dopo un secchio di caffè.
L’importante è stare bene…e trovare sempre il modo di rialzare l’autostima…dopo si sta meglio no?
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Si sta meglio soprattutto perchè rimane quel pensiero felice che ti fa volare lontano da tutto e da tutti quando le cose sono particolarmente pesanti. Come diceva Peter Pan! 😉
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Quale sarebbe lo scapocciamento???
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Il fatto che in realtà ero uscita per una birretta pigneggiante tranquilla, e poi non c’ho pensato due minuti a scappare al mare, nonostante l’ansia degli esami!
Ma hai ragggiOOne, mi sa che questo non l’ho spiegato!
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non l’hai spiegato, forse si capiva, ma non ci trovo comunque niente di male, anzi 😉
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In linea di massima uscire per far prendere aria al neurone, non è un male.
Diciamo che solitamente quando sono sotto esame, rientro ad un orario decente. InZomma cerco di darmi una regolata. Quel giorno ho agito d’istinto, senza pensarci troppo! 😉
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approvo!! 😀
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Bisogna farlo più spesso, essere più spesso liberi così.
Comunque un po’ The Dreamers, ma quel film era una cagata, il tuo è molto più bello.
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Ahahahahah! Beh, se non altro non ho svegliato nessuno scaccolandogli gli occhi! 😉
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Questo post è LIBERTA’! Bellissimo!
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Hai ragione, è libertà! Avevo bisogno di scappare un pò! 🙂
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