Le insicurezze sono come le sabbie mobili. Una volta che ci sei dentro puoi cercare disperatamente di uscirne, in ogni modo. Puoi provare ad aggrapparti a mille pensieri, ma una volta che ci sei dentro, più ti affanni per cercare di uscirne, più sprofondi inesorabilmente.
Però poi passa verso quelle paludi sempre qualcuno che ti porge una mano e ti tira fuori!
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Di solito, nei film, è un secondo dopo lo sprofondamento totale..ci siamo vicini..mooolto vicini!
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Sii fiduciosa, vedrai che sta per arrivare…
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Allora resto in attesa..immobile.
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Infatti. Stai ferma, qualcuno passerà di lì e ti tirerà fuori 🙂 Nel frattempo potrai pensare ad una maniera ingegnosa di uscirne, una roba alla McGiver …
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Io potrei anche ingegnarmi, ma mi servirebbe un aiuto. Da parte di una persona specifica, mica una a caso. E questo è il vero problema da affrontare e risolvere!
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Dai su…
Sono sabbie mobili, ma non più profonde di un metro.
Tocchi !
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Grazie per questo sorriso, ma mi sa che più che toccare, posso dire di essere in punta di piedi..e tra l’altro sono alta un metro e una minkia, quindi ci può stare, ci può stare! 🙂
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Mi piace molto qui.
(appena ho più tempo lascio un commento più incisivo, promesso)
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🙂
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mmm
allora….
non so perchè ma qualcuno mi ha detto che nelle sabbie mobili si galleggia ancora di più che in acqua…mi sembra per una questione di peso specifico e densità…ergo…torniamo al discorso che devi imparare a nuotare urgentemente 😀
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Le sabbie mobili, da oggi, mi devono spaventare sempre meno. Così ho deciso. Probabilmente imparare a nuotare aiuterebbe in questo intento, ma per ora mi concentro sulla mia autostima. Il momento per il nuoto arriverà. Arriverà con il caldo. 😉
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